domenica 1 luglio 2001

05/07/2001 Seconda giornata di gare (e risolto il quesito sugli azzurri)

Nuova giornata di gare, qui a Brisbane. Il programma prevedeva la seconda parte delle prove multiple e i 5 chilometri femminili di marcia. Giunta all’ANZ Stadio vado alla ricerca dei risultati ufficiali degli atleti italiani che hanno gareggiato ieri, per aggiornare la rubrica "In diretta da Brisbane” del sito Fidalveneto.it. Purtroppo, da questo punto di vista, l'organizzazione è decisamente carente. I risultati vengono esposti in ordine sparso e quelli del cross country non ci sono per nulla. Pubblicherò, di volta in volta, i dati che riuscirò a recuperare, aggiornando ripetutamente la stessa pagina di risultati. Incontro Maria Vecchi, campionessa europea W60 dei 20 chilometri di marcia. I 5 chilometri sono troppo corti per lei, ma è comunque felice per il 15° posto ottenuto con il nuovo record personale (34'27"16). E’ una donna di grande energia e dallo spiccato senso dell’umorismo. Per il fisico minuto e i capelli biondi, si definisce "la brutta copia della Sidoti". Ha iniziato a marciare due anni fa a causa di un infortunio che le impediva di correre. Quando le chiedo cosa le piace di più di queste manifestazioni internazionali, risponde con il suo irresistibile sorriso ed il tipico accento bresciano: “Tutto!” Un'altra donna eccezionale e' Anne Von Bismark , una W70 inglese che ha appena terminato la gara di marcia. Mi racconta di come, essendo pensionata, ha dovuto lavorare per mettere da parte i soldi per partecipare a questi campionati. Concordiamo sul fatto che, nelle manifestazioni master, il detto decubertiano trova la sua massima applicazione: qui, davvero, l’importante è partecipare. Il mio allenamento quotidiano è andato decisamente bene; le gambe iniziano a girare. E’ un’esperienza molto bella, quella di allenarsi insieme a persone di tutte le nazioni: dopo una partenza dai blocchi particolarmente riuscita ricevo l’approvazione congiunta di un messicano e un americano. Un po' mi gaso... Sfoggio una bellissima bandana con i colori della bandiera tricolore che il mio amico Vincenzo Felicetti, campione europeo dei 400 metri M50, lo scorso anno in Finlandia, mi ha portato dall’Italia. L’ha cucita la sua compagna, Irene, un'olandese che ha conosciuto anni fa proprio durante un campionato europeo master.
Mi incuriosisce una donna piccola di statura, con la testa avvolta in un asciugamano per ripararsi dal sole. Qui il clima è fantastico. Siamo in inverno, nel mese più freddo dell’anno, ma di giorno si può stare tranquillamente in maniche corte. E’ Nakamura Kimiko, primatista mondiale di salto con l’asta nella categoria W60 con la misura di 2.36. Scherziamo sul fatto che, avendo lei 63 anni e io 36, abbiamo praticamente la stessa età. Vista allo specchio. Mentre torno in città, incontro un giudice austriaco che fischietta l’inno di Mameli. In un discreto italiano mi racconta di aver fatto il giudice nelle gare di marcia dove il responsabile era Lamberto Vacchi, giudice italiano della Iaaf. Mi parla di lui con sincera ammirazione. Domani si entrerà nel vivo della manifestazione con un fitto programma che prevede le qualificazioni dei 100, degli 800 e degli ostacoli bassi (300 e 400). Inoltre, sono previste le finali dell'alto, del lungo, del disco, del giavellotto, del peso, del martello e dei 5000 metri.
P.s. Il mio appello di ieri è stato raccolto e, grazie all’amico Carlo, ho scoperto che l'azzurro delle maglie della nazionale italiana deriva dallo stemma nobiliare di casa Savoia. In omaggio ai reali, il 6 gennaio 1911, la nazionale di calcio disputò, con la maglia azzurra, la sua prima partita contro l'Ungheria

Nessun commento: