domenica 1 luglio 2001

12/07/2001 - A.A.A. W35 italiane cercansi...

Ieri ho lasciato il Bed & Brekfast per trasferirmi alla Griffith Univeristy. Qui sono alloggiati moltissimi atleti in camere ed appartamenti immersi nel verde. La sistemazione è un po' spartana ma con una passeggiata di 10 minuti, attraversando un bosco e costeggiando un cimitero che sembra un giardino, si giunge all’ANZ Stadium.
Ho un problema: l'impossibilita' di accedere ad un computer collegato ad Internet. Posso utilizzare, per periodi di tempo limitati, solo quello del Centro Stampa, presso lo stadio. Spero di riuscire ad aggiornare il medagliere e i risultati degli atleti italiani. Scrivo questi appunti su un block notes, li pubblicherò nel sito appena farò ritorno al B&B.
Al Centro Stampa ho la fortuna di incontrare e conoscere Dave Clingan, il "mitico" gestore di www.masterstrack.com! E’ un vero e proprio punto di riferimento per l’attività master internazionale, pur non essendo un sito ufficiale. Dave è un po’ deluso per non essere riuscito ad entrare nella finale degli 800 M40, ma spera di rifarsi nei 1500.
Inizio il riscaldamento per correre la batteria dei 400.
Gianna Mogentale, la mia amica veneto-australiana, mi racconta di aver iniziato a correre solo 2 anni fa. Ha due bambini di 10 e 7 anni, e cerca di conciliare il suo lavoro d'ufficio, con la famiglia e gli allenamenti. A 38 anni ha corso i 100 in 12"42. Raccoglie la mia più sincera ammirazione.
Parliamo di staffette ma con grande dispiacere le faccio presente di essere l'unica atleta italiana nella categoria W35. Gianna, scherzando, propone: “Vengo io a correre con te per l’Italia”. Il mio pensiero va alla grande "Peppa" Perlino, a Fabiola Dolcini, a Gabriella Rossini e a tutte le potenziali W35 italiane che potrebbero correre con me le staffette agli Europei di Potsdam 2002. Ragazze, vi aspetto...
Il fatto di trovare qui tante mie coetanee con la mia stessa passione mi fa sentire un po’ meno “primula rossa” rispetto alla realtà del Veneto, dove sono addirittura vittima di pregiudizi. E' così scandaloso vincere una medaglia di bronzo ai campionati regionali veneti assoluti a 36 anni? (vedi i giornali Mattino di Padova, Tribuna di Treviso e Nuova Venezia del 25 giugno u.s., con articolo redatto da Franco Patruno). Su questo punto Ettore Ruggeri mi consola: "Non te la prendere, pensa che io, a 40 anni, ho vinto i 400 ai campionati provinciali assoluti di Brescia".
Pochi minuti prima di correre la batteria dei 400 avverto una contrattura al polpaccio, durante uno skip. Impallidisco… Vincenzo Felicetti mi massaggia con una crema riscaldante. Corro male, con il terrore di sentire una fitta più forte da un momento all’altro. Riesco comunque a qualificarmi per la finale, cercando di risparmiare le energie. Ho il morale a terra.
Ettore paga invece l’inesperienza rallentando inopportunamente in semifinale, nella convinzione che il terzo posto fosse sufficiente per accedere alla finale. Purtroppo, i migliori 4 tempi vengono ripescati tutti nell’altra serie, e lui è nono per un decimo.
La sera ceno alla mensa dell’Università con il gruppo italiano. Ugo Sansonetti, che si sta divertendo a collezionare medaglie su medaglie, mi racconta della sua esperienza nella foresta del Costa Rica, nel dopoguerra, là dove gli alberi sostenevano il cielo ( www.uomininforesta.it). Lo ascolto con interesse, affascinata dalla vitalità di quest'uomo: i suoi 80 anni e passa sono solo un fatto anagrafico.
"Tore" De Boni ci intrattiene con le sue irresistibili barzellette. Il suo pentathlon lanci è andato male, ben 500 punti meno del consueto, ma il suo ottimismo e la sua simpatia sono quello che mi serve per risollevare il morale.

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