lunedì 14 luglio 2003

Mondiali Porto Rico 2003

Ebbene si! Anche gli “over”, che svolgono attività su pista, sono “atleti”. Molti, in Italia, ancora non lo sanno e si stupiscono di quello che per loro è solo un fenomeno un po’ stravagante, se non addirittura al limite del ridicolo: “ma come, un cinquantenne che salta con l’asta, un novantenne che si cimenta nel salto triplo..”. Eppure è sufficiente partecipare ad una manifestazione internazionale, per rendersi conto di come l’attività sportiva possa essere “normale” a qualsiasi età, e che un atleta, che si è preparato per una competizione, merita rispetto, indipendentemente dalla sua data di nascita.

Souvenir de Puerto Rico

Quando atterro all’aeroporto di San Juan, sono subito avvolta da una vampata di calore e umidità che quasi mi toglie il respiro. In quest’isola, situata nel Mar dei Caraibi, mi rendo conto che il primo avversario per un’atleta è proprio il clima.
Sono comunque molto felice di poter vivere questa nuova esperienza sportiva e umana, che mi permetterà di incontrare persone da tutto il mondo che condividono la mia stessa passione per l’atletica leggera. Dall’1 al 13 luglio, a Porto Rico, si svolgono infatti i XV Campionati Mondiali Master “Stadia” di Atletica Leggera. Vi partecipano 2600 atleti, dai 35 ai 101 anni, in rappresentanza di 74 nazioni, Un’edizione ridotta, rispetto i 6000 partecipanti di Brisbane 2001, soprattutto a causa degli elevati costi della trasferta e di un clima, sicuramente adatto per attività balneari, ma poco favorevole a siglare prestazioni tecniche di valore.

La prima impressione che avverto, quando giungo a Porto Rico, è quella relativa all’influenza degli Stati Uniti d’America, a cui questa nazione è legata dal 1951 da una forma di Commonwealth. Oltre che dall’utilizzo del dollaro americano come moneta corrente, si nota una fitta presenza di catene di fast food, un’elevata percentuale di giovani obesi e ci si ritrova con l’aria condizionata sparata a mille in tutti i locali. Ma passeggiando alla sera, si rimane colpiti dal caratteristico verso del Coqui, una rannocchietta d’albero, difficile da vedere, che rappresenta uno dei simboli di Portorico. Lo splendido mare, la foresta pluviale, la “Old San Juan”, con i suoi bastioni cinquecenteschi, fanno di quest’isola una meta turistica di indubbio interesse.

Le gare su pista si svolgono in 3 diversi impianti: il Clemente Complex, il Sixto Excobar e l'Università di Porto Rico. Roberto Clemente, che dà il nome al complesso di impianti sportivi della città di Carolina, è considerato come un vero e proprio eroe dalla popolazione locale. Giocava a baseball con gli All Star dei Pittsburgh Pirates e si contraddistingueva per le sue doti umanitarie. Il suo sogno era quello di realizzare una cittadella sportiva per i bimbi poveri del suo paese. Il 31 dicembre 1972, fu vittima di un disastro aereo mentre portava vestiti e medicinali alle vittime del terremoto in Nicaragua.

Gli atleti sono quasi tutti alloggiati nella zona turistica, affacciata sul mare a nord dell'isola, con lo schieramento di hotel sulle spiagge da cartolina di Condado e Isla Verde. I 3 impianti sono distanti circa una quindicina di chilometri l'uno dall'altro e per i trasferimenti gli organizzatori hanno messo a disposizione i cosiddetti Escolar, gli autobus in stile anni ’50 normalmente addetti al trasporto scolastico.
Gli Escolar sono normalmente scortati da due poliziotti motorizzati con tanto di sirene spiegate. Quando si addentrano verso verso l’interno dell’isola, per raggiungere la città di Carolina, si rimane colpiti dalle abitazioni popolari. I terrazzi sono completamente ricoperti di inferriate verniciate di bianco che danno l’effetto di tante gabbie sovrapposte.

Nello stadio del Clemente Complex, posizionato proprio alla partenza dei 100 metri, spicca un coloratissimo pallone aerostatico che pubblicizza la famosa “pillola blu”. Sembra che qui il problema sia molto sentito, vista la quantità di cartelli pubblicitari e di spot diffusi a tutti gli orari alla radio e alla televisione.


La squadra azzurra è accompagnata dal consigliere federale Luciano Baraldo, nonché discobolo di ottimo livello. Per la prima volta la Fidal le uniformi di gara, di solito vendute a prezzo di costo, vengono regalate ai 27 componenti della rappresentativa italiana. Non resisto alla tentazione di immortalare lo storico momento quando si appresta a consegnare il mio completino.

Il Cross Country è la prima gara dei Campionati in programma. Si svolge al Golf Club di Bahia Beach, affacciato sulla omonima spiaggia e costellato da palme e laghetti artificiali d’acqua dolce. Gli atleti impegnati in questa competizione sono costretti ad un’alzataccia, per poter essere presenti ai nastri di partenza alle 6. Bellissimo e inaspettato è il titolo mondiale di Loretta Rubini nella categoria W40, mentre Lucia Soranzo, pur completando la stessa gara di Loretta in un tempo inferiore di ben 1 minuto e mezzo, è solo seconda nella categoria W50.
Quando la incontro, Loretta ha gli occhi che brillano di felicità. Si imbarazza nel raccontare che lei, proprio lei, siepista di valore, è inciampata durante la gara nel superamento di un tronco, ma non nasconde una nota scaramantica citando il suo numero di pettorale: 1107, per lei nata l'11 luglio! Anche Marco Mattei, il marito, vuole raccontare il suo ventiseiesimo posto in una gara tutta in rimonta dove è riuscito a lasciare dietro di lui ben 7 avversari, contro i 3 di Brisbane 2001. Anche questo è lo spirito di un Campionato Mondiale Master!

Il più anziano dei concorrenti di questi campionati si chiama Waldo McBurney, classe 1902. Nella categoria M100 vince i 5 km. di marcia in 1h 04'15"79 ed il lancio del peso con la misura di 4,12 m. Lo osservo incuriosita, mentre si appresta a correre la finale dei 100 m. E’ molto presente, sicuramente più sveglio dei suoi compagni di serie novantenni. È infatti l'unico che saluta il pubblico quando lo speaker pronuncia il suo nome. Sul pronti ha un'incertezza, e barcolla leggermente. Il giudice di partenza comanda “al tempo”. Lui si scusa con un “Sorry” ed un gesto della mano. Sono molto emozionata nell'attesa della partenza. Eccolo, è partito, dalle tribune sale un boato di incitamento. Il suo tempo finale è di 39.97, vento -0.8, per la cronaca. Un risultato che “comparato”, tramite una apposita tabella internazionale che in base all’età converte un risultato master in un risultato di valore assoluto, equivale ad un 9.67!
Tra le donne la più anziana è la piccolissima messicana Rosario Iglesias. E’ inconfondibile per il suo sombrero dal quale si separa solo quando entra in pista. Con i suoi 92 anni vince i 100 M90 in 38.02.

Carla Forcellini, 43 anni, è la grande favorita nella gara di salto con l’asta, categoria W40, con i suoi 3,40 m., miglior prestazione europea di categoria, saltati ai Campionati Italiani Master di Torino (misura che le permetterà di partecipare anche ai Campionati Italiani Assoluti). Padovana di origine, vive a Roma e di professione è medico cardiologo. Il suo bellissimo fisico difficilmente passa inosservato.
In una gara con lunghi tempi d’attesa, tra un acquazzone e l’altro, vince, con 3,30 m. il suo secondo titolo mondiale e fallisce di poco la misura di 3,51 m., nel tentativo di migliorare il nuovo record del mondo di categoria. Nella pedana del salto in lungo, in quella che lei non considera propriamente “la sua gara” , riesce, con la misura di 5,19 m., inoltre a conquistare una splendida medaglia d’argento siglando la miglior prestazione italiana di categoria.

Mario Riboni
è il più anziano dei concorrenti del team azzurro. Un fisico ancora tonico per i suoi 90 anni, portati con grande disinvoltura. La sua gara di lancio del disco ci regala delle grosse emozioni. Mario è l'unico, tra tutti gli atleti delle categorie M85 e M90, che riesce a lanciare effettuando il giro completo. È uno spettacolo vederlo! Tra un lancio e l'altro scherza e fa battute, si vede che si diverte nonostante cerchi il massimo della concentrazione quando entra in pedana. Il suo obiettivo è quello di migliorare il suo 22.38, stabilito ai Campionati Italiani di Torino, che è già la miglior prestazione mondiale M90. Ci riesce al primo lancio, con la misura di 23.15 che gli vale anche il titolo di campione del mondo. "Io sono nato il 13 giugno del 1913 alle ore 13. Devo dire che il 13 è un numero che mi ha sempre portato fortuna, quando ho visto che il mio pettorale di gara era il 1131 (un 13 tra due 1) ho pensato che questa trasferta non poteva che andare bene". Si lamenta invece dell'organizzazione: "Con soli 2000 partecipanti, rispetto ai 6000 attesi, potevano ridurre gli stadi da 3 a 2, con un programma di gare più serrato. Qui ci sono troppi tempi morti...." commenta con grande lucidità. Il suo bilancio finale è di 3 medaglie d'oro e due record mondiali di categoria (nel disco e nel martello).

Bruno Sobrero
è una colonna portante della rappresentativa azzurra con il suo ricchissimo palmares di medaglie conquistato in tante manifestazioni internazionali (agli europei di Potsdam dello scorso anno vinse 5 ori!). In gara si contraddistingue da una bandana coloratissima legata in fronte, che gli regala un’aria “guerriera” nonostante i suoi 82 anni. “Ogni anno il mio amico Ottavio Missoni me ne manda una, come portafortuna” mi confida prima di correre la finale dei 100 m., dove conquista il titolo mondiale nella categoria M80, con il tempo di 15.87. Nonostante delle condizioni fisiche non ottimali, riesce a vincere un a bellissima medaglia d’oro anche nella finale dei 200 m, con il tempo di 34.90.
Nel salto in lungo e negli 80 m. con gli ostacoli è secondo, dietro al fortissimo giapponese Juji Tanaka. Con quattro medaglie, due d'oro e due d'argento, Bruno è l'atleta italiano più medagliato di questi campionati.

Sandro Urli, nella finale M55 dei 400 hs. corre una gara molto bella, tutta di testa, vinta in 1:04.35. È felicissimo mentre, con la bandiera tricolore, va a salutare sotto gli spalti la tifoseria italiana. Un titolo mondiale di grande valore tecnico. "Era dal 1998 che non gareggiavo, da quando a Cesenatico vinsi il titolo europeo sempre nei 400 hs nella categoria M50. Poi problemi familiari e impegni di lavoro mi hanno impedito di allenarmi con continuità". Un grande ritorno il suo, che ci ha regalato una bella emozione.

Con 1,91 nel salto in alto, Marco Segatel è il nuovo campione del mondo della categoria M40.
Quest'anno Marco, atleta di Saronno, ha saltato ben 2,01 m., misura che lo poneva come favorito. Ad 1,88 è infatti già il vincitore, il secondo è fermo a 1,85. Marco salta anche 1,91 ma fallisce i 3 tentativi a 1,95. Al termine della gara corre ad abbracciare Luisa, che il prossimo 26 luglio diventerà sua moglie, e si fa fotografare felice con la bandiera italiana.

Crescenzio Marchetti, bergamasco, è arrivato secondo nel salto triplo, categoria M50, con la misura di 12,92 (v.0.5). Era in testa fino all'ultimo salto, quando è stato superato dal ceco Jaroslav Calda, con la misura di 13,01 (v.0.5). Enzo, come si fa chiamare dagli amici, ha vinto un titolo assoluto nel 1976 ed ha vestito la maglia azzurra per ben 13 volte. 10 anni fa, in Giappone, vinse i Campionati Mondiali Master nella categoria M40. Gli scatto una foto con tanto di medaglia al collo, bandiera italiana sulle spalle e logo dei campionati sullo sfondo.

Lucia Soranzo è una bella donna di 54 anni, con un fisico asciutto. In questi campionati realizza un vero e proprio tour de force correndo in 10 giorni il Cross Country, i 5.000, i 10.000 m. e i 1.500 m. conquistando 3 argenti e un quarto posto. “Purtroppo nei 5.000 m.” mi racconta il marito, Manrico Colla, “è stata disturbata dal comportamento non corretto della tedesca Lidia Zentner , che è poi andata a vincere la gara”.

Nelle gare di marcia un significativo contributo al medagliere azzurro viene dato da Natalia Marcenco e Franco Venturi. Natalia, nata e vissuta in Russia, è arrivata in Italia più di 10 anni fa e lo scorso anno ha acquisito la cittadinanza italiana. Ha 49 anni ed è un concentrato incredibile di energia che ti sommerge con i suoi discorsi carichi di entusiasmo e simpatia.
La gara dei 5 km. di marcia si sono disputati al Sixto Excobar, uno stadio molto suggestivo per le palme che lo circondano ed il mare azzurro da cartolina, a pochi metri di distanza, dal quale soffia però un vento senza sosta. Le condizioni climatiche sono davvero difficili e diversi atleti sono costretti al ritiro e alle cure dei medici. Natalia conduce una bellissima gara e conquista un meritatissimo bronzo nella categoria W45, dietro alla sudafricana Barbara Nell e alla canadese Nanci Sweazey , con il tempo finale di 27:46. Nei 20 km. di marcia su strada, Natalì conquista un'altra medaglia di bronzo. Il podio è lo stesso della 5 km.
La terza medaglia di bronzo della marcia azzurra la conquista Franco Venturi, nella categoria M45, con il tempo di 1h52:58.00. La gara viene vinta dal russo Vladimir Barabash con 1h46:44.00.

Il triestino Tristano Tamaro si ritrova inaspettatamente sul podio dei 200 m. nella categoria M60. Mi racconta raggiante di essere stato agevolato dalla defezione di due atleti, ma il suo 26.34 nei 200 metri, per i suoi 64 anni, è davvero un ottimo tempo. Lo abbraccio felice di questa sua meritatissima medaglia di bronzo.

Davvero sfortunato, invece, il veronese Salvatore De Boni. Una rovinosa caduta, proprio mentre si stava scaldando per la gara del lancio del martello, gli ha causato la frattura di 2 costole! “Tore” è appena entrato a far parte della categoria M75 e sperava in un buon piazzamento. Siamo compagni di squadra all’Assindustria Sport Padova e sono molto dispiaciuta per il suo infortunio.

La regina dei campionati si chiama Marie Lande Mathieu, è una donna portoricana bellissima di 46 anni. Nel 1984 ha partecipato alle Olimpiadi di Los Angeles, arrivando in semifinale con il tempo di 53.69. In questi campionati mondiali master ha corso i 200 m. 25.30, più veloce della miglior prestazione mondiale nella categoria W45. Tempo purtroppo inficiato da un vento troppo generoso (+4.7). Ha letteralmente fatto esplodere lo stadio in un boato, quando ha tagliato il traguardo dei 400 m. con la nuova miglior prestazione mondiale di categoria: 56.15, la seconda è arrivata 5 secondi dopo. Riesco a scattarle una foto quando sale in tribuna, dove la attendono i figli. È stato uno spettacolo vederla correre.

Tra le prestazioni di altissimo valore internazionale, in evidenza, nei 110 ostacoli, l’americano Dave Ashford. Corre in 13.73 (vento –0.1), nuova miglior prestazione mondiale per la categoria M40 dove gli ostacoli sono alti 1 metro. E’ una pantera sugli ostacoli e riscuote l’ammirazione di tutto il pubblico.

Nell’ultima giornata di gare, ben prima dell’alba (alle 4.30 per l'esattezza), si è disputata la maratona. Gli atleti sono stati sfortunati perché dei violentissimi temporali e acquazzoni hanno reso davvero dura la loro competizione. Inoltre il pessimo impianto di scarico dell'acqua delle strade li ha costretti, in certi tratti, a correre con l'acqua alle caviglie. In campo femminile, l'unica azzurra partecipante è stata Lorella Zanella, che ha concluso la sua gara in 4:19:21.01, quinta nella categoria W40. In campo maschile, nella gara in cui hanno preso il via circa 150 atleti, l'unico italiano presente è stato Silvano Boscoli, settantenne di Ferrara. Quando lo incontro è sconsolato, mi racconta di aver accompagnato, insieme ad un altro concorrente, un atleta in difficoltà nell'ultimo chilometro di gara. Controllando l'ordine di arrivo scoprirà che tutti e 3 sono stati squalificati.
Nella stessa giornata Loretta Rubini è raggiante per la sua medaglia di bronzo nei 2000 siepi: "Sono molto soddisfatta di questa gara, corsa sotto una pioggia fastidiosa. Questo inverno non sono riuscita ad allenarmi come avrei voluto. Il bilancio finale di questi campionati, un oro, un bronzo, e un quarto posto è andato decisamente al di là delle più rosee aspettative".


I Campionati si chiudono con una suggestiva cerimonia, terminata con l’invasione del pubblico in pista a tempo di salsa, al ritmo travolgente di un quintetto locale. Per chi non prolunga il soggiorno per attività strettamente turistiche, è tempo di rifare le valige e tornare a casa. I 27 atleti azzurri hanno raccolto un bottino invidiabile di 22 medaglie. All’aeroporto, il personale addetto al metal detector si insospettisce per il contenuto del mio marsupio. Sorrido mentre estraggo l’oggetto misterioso: la mia coloratissima medaglia d’argento, vinta nei 200 m., categoria W35.

Miscellanea Rosso,Bianca e Blu
Dedicato a chi, a Porto Rico, c'era...
El Coqui', Sixto Escobar, UPR, As suas marca, Policia, Sirene ai semafori, Viagra, Camara de Chiamada, Aria Condizionata a palla, Aruba, Gli Escolar, Roberto Clemente Complex, Route 2, Condado, Isla Verde, mucho calor, San Juan, i giudici rossi e gialli, Pina Colada, Premiasiuunn, Puuerrtoo Riicco!!!!


Il medagliere italiano

Oro (9)

W40 - Carla Forcellini - Asta 3,30
W40 - Loretta Rubini - Cross Country 8 km. 33:11.00
M90 - Mario Riboni - Martello 20.27 m. (miglior prestazione mondiale di categoria)
M90 - Mario Riboni - Peso 6,83 m.
M90 - Mario Riboni - Disco 23.15 (miglior prestazione mondiale di categoria)
M80 - Bruno Sobrero - 100 m. 15.87 (v.0.7)
M80 - Bruno Sobrero - 200 m. 34.90 (v.2.2)
M55 - Sandro Urli - 400 hs 1:04.35 (batt. 1:06.03)
M40 - Marco Segatel - Alto 1,91

Argento (8)
W50 - Lucia Soranzo - 5000 m. 19:22.68
W50 - Lucia Soranzo- Cross Country 8 km. 31:33.00
W50 - Lucia Soranzo - 10000 m. 40:48.16
W40 - Carla Forcellini - Lungo 5,19 (v.-0.1) (miglior prestazione italiana di categoria)
W35 - Rosa Marchi - 200 m. 26.91 (v.5.2)
M80 - Bruno Sobrero - Lungo 3,47
M80 - Bruno Sobrero - 80 hs 18.46 (v.0.8)
M50 - Crescenzio Marchetti - triplo 12,92 (v.0.5)

Bronzo (5)
W45 - Natali' Marcenco - 5 km. marcia 27:46.39
W45 - Natali' Marcenco - 10 km. marcia su strada 56:02.00
W40 - Loretta Rubini - 2000 siepi 7:41.66
M60 - Tristano Tamaro - 200 m. 26.34 (v.1.1) - batt. (1) 26.71 v.0.6, sf. (3) 26.90 v.0.1
M45 - Franco Venturi - 20 km. marcia su strada 1h52:58.00

Gli altri finalisti della squadra azzurra

QUARTI POSTI
W50 – 1500m. - Soranzo, Lucia - 5:24.05
W40 – 800m. - Rubini, Loretta - 2:24.07 (batt. 2:31.90 )
M65 - Lungo - Bortolozzi, Giorgio – 4,70 (v.0.1)
M65 - 100hs - Bertolissi, Enzo – 19.23 (v.2.0) (batt. 20.18 v.1.5)
M60 – Cross Country - Rocca, Fernando - 30:40.00
M45 - Disco - Baraldo, Luciano 44.82m (qualif.44.68)

QUINTI POSTI
W35 – 400m. - Marchi, Rosa – 58.95
M60 – 5000m. - Rocca, Fernando - 18:50.42

SESTI POSTI
M65 - 5000m. - Iacoboni, Oscar - 20:24.85
M65 – Cross Country - Iacoboni, Oscar - 33:56.00
M60 – 10000m. - Rocca, Fernando - 38:13.84
M60 – 100m. - Tamaro, Tristano - 13.02 (v.0.7) (batt. (2) 13.36 v.-1.0, sf. (4) 13.07 v.-2.3)

SETTIMI POSTI

M65 - 10000m. - Iacoboni, Oscar - 43:46.55

OTTAVI POSTI
M40 – 800 m. - Marabini, Roberto – 2:13.28 (batt. 2:07.74)

E tutti gli altri… (in ordine di piazzamento)
M40 – 1500 m. - Marabini, Roberto - 4:25.74 (9) (batt. 4:37.84 )
M65 - 300hs - Bertolissi, Enzo – 58.42 (10)
M45 – 10000m. - Maesano, Mario 38:24.81 (11)
M50 - Decathlon - Mancini, Roberto – 4734 (11)
M50 – Pentathlon Lanci - Mancini, Roberto – 2366 (11)
M50 – 100 hs - Galloni, Antonino 21.12 v.-3.2 (13)
M55- 10000m. - Stella, Alfredo - 45:52.79 (15)
M50 – 400hs - Mancini, Roberto – 1:14.40 (16)
M50 – 10000m. - Colla, Manrico - 47:23.00 (19)
M50 – 5000m. - Colla, Manrico – 22:06.53 (24)
M45 – Cross Country - Mattei, Marco - 39:47.00 (25)
M50 – 200m. - Mancini, Roberto – 28.53 (v.2.2) (26)
M50 – 400m. - Mancini, Roberto – 1:05.14 (28)
M50 – Cross Country – Colla, Manrico- 38:47.00 (36)
M50 – 5 km. Marcia - Giannuzzi, Luigi - sq.

lunedì 10 marzo 2003

Europei Indoor S.Sebastian 2003

San Sebastian (Spagna) - 5/9 marzo 2003
4° Camp. Europei Master Indoor.


Dopo le bellissime esperienze fatte in Finlandia nel 2000 (Europei Master Outdoor), in Australia nel 2001 (Mondiali Master Outdoor) e la mancata partecipazione agli Europei di Potsdam del 2002 per problemi di salute,  questa è stata la mia prima partecipazione a dei Campionati Europei Master Indoor.
Purtroppo l’avventura non è iniziata nel migliore dei modi perché al mio arrivo a San Sebastian avevo 38 di febbre. Nella hall dell’albergo ho fatto conoscenza con Filippo Torre, che con tutta la sua simpatia partenopea mi ha sollevato il morale e mi ha fornito una scorta di tachipirina. “Ma sarà doping?” Questo è stato l’ultimo pensiero prima di addormentarmi imprecando contro la sfortuna che mi costringerà in camera d’albergo per 3 giorni, fino alle batterie dei 200 m.

San Sebastian
San Sebastian, o meglio Donostia come viene chiamata in euskera, la lingua basca, è tristemente famosa per le attività terroristiche dell’Eta ma si presenta come una tranquilla cittadina affacciata sulla Bahía de Concha. La spiaggia, pulitissima, è molto grande ma all'arrivo delle maree diventa molto piccola fino a limitarsi ad una sottile striscia lungo lo splendido lungomare. La città vecchia, caratterizzata da strette stradine pedonali, è affollata di locali dove si possono assaggiare i famosi Tapas e si riesce a cenare a prezzi davvero modici.

Numeri
E’ stata la più numerosa rispetto alle 3 edizioni precedenti che si sono svolte a Birmingham (Gbr) nel 1997, a Malmöe (Swe) nel 1999 e a Bordeaux (Fra) nel 2001.
1.582 gli atleti iscritti provenienti da 32 nazioni europee. Un centinaio gli italiani in gara.

L’Impianto

La manifestazione si è svolta nell’impianto Indoor nei pressi dell’Anoeta Stadium. Una bellissima struttura con la pista realizzata in sintetico dalla Mondo, che ha visto la sede di numerose manifestazioni a livello assoluto.

Difficili le 5^ e 6^ corsie, dove al termine della ripida discesa all’uscita dalla curva era presente un inaspettato avallamento che ha causato la perdita dell’appoggio a molti atleti (compresa la sottoscritta) e in alcuni casi delle rovinose cadute.
I comandi per la partenza venivano dati in lingua basca, una lingua ricca di “X”, “K”, “U”. Davvero difficile comprendere l’invito “ai vostri posti”, se non fosse stato per i giudici di corsia che a gesti e in inglese ripetevano il comando.

L’organizzazione
Nel complesso è stata buona, caratterizzata da una estrema cortesia (e pazienza) da parte dei giudici e di tutti i volontari. Ottimo e qualificato il servizio dei massaggiatori al costo di 16 euro.
Puntuale la pubblicazione dei risultati anche se purtroppo nemmeno qui sono mancati i maleducati, che hanno provveduto a strappare i fogli dalle bacheche, come souvenir della propria partecipazione ai campionati.
Gli organizzatori continuavano ad affiggere avvisi in tutte le lingue: “Per cortesia non prelevate i risultati” Ma l’intera bacheca degli M55 era completamente vuota.
Le cerimonie di premiazione a volte hanno portato dei notevoli ritardi rispetto al programma orario, ma la musica utilizzata e la disposizione del podio davano la giusta solennità all’evento (ricordo ancora le premiazioni dei mondiali di Brisbane avvenute nel sottoscala dello stadio..)
Molto bello il logo della manifestazione riprodotto anche sulle medaglie: le onde, la luna e la spiaggia a definire degli atleti in corsa stilizzati.

Peace
Questa volta, oltre alle bandiere della nazionale ho anche la bandiera multicolore della pace da esporre sugli spalti.

Il mito
Il nostro Vittorio Colò, classe 1911, atleta più anziano iscritto alla manifestazione, ha portato la fiaccola durante la cerimonia di apertura ed è diventato il simbolo di questi campionati. La sua foto era riportata in prima pagina su tutti i quotidiani locali. Richiestissimo e coccolato da mass media e autorità ha cercato di fare il possibile per conciliare incontri di rappresentanza ed impegni agonistici .“Sto andando dal sindaco” mi ha detto quando l’ho incontrato, il mio primo giorno allo stadio, scortato da due “body guard” in giacca e occhiali scuri.
Incurante dei suoi 91 anni si è cimentato in ben 5 competizioni vincendo 4 medaglie d’oro: 60 m, salto in alto, salto in lungo e salto triplo (!) - e una d’argento, nei 200 m, dove è stato battuto al fotofinish per soli 9 centesimi dal tedesco Mahlo Friedrich classe 1912.

(Con Vittorio Colò)
162 anni in due…
Non hanno tradito le aspettative nemmeno gli altri due “pilastri” della nazionale azzurra, l’84enne Ugo Sansonetti
e l’82enne Bruno Sobrero: 3 ori e un argento per il romano, 2 ori e due argenti per il piemontese di Fossano. Medaglie che si sommano ad un bottino di decine e decine di altre medaglie conquistate a livello europeo e mondiale da questi due inossidabili atleti.
“Purtroppo la concorrenza nella nostra categoria non è molto qualificata” mi ha spiegato Bruno commentando i suoi risultati “e pur girando per il mondo l’avversario più agguerrito con cui mi devo confrontare è l’amico Ugo. Comincio a non divertirmi più tanto…”. Ma subito dopo mi ha raccontato che sarà presente a Porto Rico, per l’edizione 2003 dei Mondiali Master ed i suoi occhi brillano.

(Ugo Sansonetti, 4 medaglie e 4 donne :-) Loretta Rubini, Carla Forcellini, Elisa Neviani e Rosa Marchi )
Lo sport di moda
Classe 1921, un titolo mondiale studentesco nel 1939 e una finale olimpica nel 1948 sui 400hs. Ottavio Missoni non è stanco di fare sport; una vita esemplare segnata da successi cercati e ottenuti, uno stile di vita impeccabile ed un’integrità psicofisica da far invidia a chiunque. Qui a San Sebastian conquista l’argento nel peso e mi incanta con la sua cordialità e la sua semplicità non proprio tipica delle persone che fatturano oltre 55 milioni di euro l’anno.

(Con Ottavio Missoni)
Insospettabili distinte signore W65
Hanno tra i 66 e 69 anni, ma non li dimostrano. Sono eleganti e distinte, truccate, con i capelli sempre a posto. Ma quando infilano calzoncini e canottiera di gara sfoderano una grinta invidiabile.
Emma Mazzenga, dell’Assindustria Sport Padova, è stata l’atleta più medagliata in campo femminile. Al limite di categoria, ad agosto compirà 70 anni, non si è per niente intimorita per il fatto di doversi confrontare con atlete di quasi 5 anni più giovani di lei. Due ori (200 e 400) e un argento (60 m.) il bilancio finale di questa grande atleta.
Dina Cambruzzi, un’oro nel pentathlon e un argento nei 60 hs, in due gare dove la partecipazione era un po’ limitata, ma si sa… gli assenti non sono mai giustificati.
Ed infine, last but not least, Giulia Perugini, maceratese, ha conquistato un bellissimo argento nel salto in alto.

Dominio italiano
Bellissime e di grande spessore tecnico le medaglie nei 3000 e 1500m. nella categoria W50 della altoatesina Waltraud Egger e di Anna Maria Vaghi. Waltraud, già campionessa europea nel 2002 a Potsdam nei 1500 e 5000, ha vinto con grande autorità imponendo un distacco di 18 secondi nei 1500 e di 38 secondi nei 3000 m. ad Anna Maria, la quale con grande determinazione ha conquistato l’argento rintuzzando gli attacchi della polacca Mierzwiak

Tre ori contro la sfortuna
Tre ori contro la sfortuna sono arrivati (e non a caso :--) da 3 donne: Silvana Zucchi, Carla Forcellini e Rosa Marchi (io!).
Carla, nonostante un inconsueto infortunio al braccio procuratosi durante la gara di salto in lungo (dove con un solo salto si è comunque aggiudicata il bronzo), con una grande prova di carattere è riuscita il giorno successivo a vincere il salto con l’asta W40 con la misura di 3m10.

Silvana era reduce da un’influenza: “domenica scorsa avevo la febbre a 39”, mi ha raccontato prima della finale dei 60m. W50, vinti con l’ottimo tempo di 9”15. Grande e inaspettato, viste le condizioni fisiche, anche il suo secondo posto nei 200 m.

La mia finale dei 400 m., nonostante la febbre, sono riuscita a vincerla, oltre ogni più rosea previsione, impostando una gara tattica con sprint finale negli ultimi 30 m. Se si aggiunge il fatto che dopo la partenza il velcro delle mie Asics rosse si è staccato.. è stata davvero una vittoria contro la sfortuna! (Credo che, se avessi perso la scarpa, avrei chiesto all’Asics i danni morali…)

Ori e ancora ori
Marco Segatel nella gara di salto in alto M40 ha ribadito la sua supremazia a livello europeo (dopo il titolo outdoor dello scorso anno). 1,95 per lui e ben 15 centimetri il distacco dal secondo.
Grande prestazione anche per Tristano Tamaro, 64enne triestino, che ha vinto i 60 m. in 8”05 battendo sul filo di lana l’inglese John Steed. Buono inoltre il suo 4° posto nella finale dei 200 m. dopo aver corso, tra batterie, semifinali e finali, 6 volte in 3 giorni.
Da sottolineare inoltre i titoli europei conquistati con grande autorità dalla romana Angela Minnella nei 3000 m. di marcia W45, da Rosanna Franchi nei 60hs W60 con un ottimo 11”50 e da Konrad Geiser negli 800 m. M55.

Un argento che vale oro
Ottima la prova del 54enne Vincenzo Felicetti che ha conquistato l’argento correndo i 400 m. in 53”82 (4a prestazione mondiale indoor M50 di sempre), dietro al fortissimo inglese Oliver Viv che ha vinto con un eccezionale 53”62. Il terzo è arrivato due secondi dopo…
Vincenzo si è avvicinato alla pista a 40 anni. Vanta 4 titoli europei master e più di 20 medaglie tra campionati europei e mondiali. Il suo personale di 52”31 nei 400 m. open risale al 1995 (M45), ed è incredibile come riesca a mantenere il livello delle sue prestazioni. Il suo è un talento naturale ed è uno spettacolo vederlo correre.

Con Vincenzo Felicetti
Le staffette 4 x 1giro
La staffetta M65 è stata l’unica a portare una medaglia per i colori azzurri. Un bellissimo bronzo fortemente voluto, sotto la regia di Francesco Mereu, ottenuto battendo Cecoslovacchia e Francia.
Grande invece la delusione per la staffetta M50 squalificata per un piede appoggiato sulla linea della corsia. Una gara mozzafiato, vinta al fotofinish con una travolgente ultima frazione di Felicetti, che aveva fatto esultare la tifoseria italiana.
Spirito decubertiano per la staffetta W35, dove una triplista, una saltatrice con l’asta e una mezzofondista hanno coadiuvato l’unica velocista (la sottoscritta) in una storica staffetta.
Indimenticabile, per chi c’era, la partenza un pochino “titubante” di Elisa in prima frazione... Mentre l’aspettavo per ricevere il testimone tra me e me sorridevo pensando “queste cose succedono solo nelle manifestazioni master…” felice comunque di far parte della prima staffetta azzurra femminile under 45 schierata in una gara internazionale..

Da sx: Carla Forcellini, Loretta Rubini, Rosa Marchi e Elisa Neviani
Medaglie, Medaglie

Ben 46 il totale delle medaglie conquistate dagli azzurri (15 in più rispetto all’edizione del 2001 di Bordeaux)
22 d’oro, 21 d’argento e 3 di bronzo.

Oro 22
W65: 200m - Emma Mazzenga – Assindustria Sport PD
W65: 400m - Emma Mazzenga - Assindustria Sport PD
W65: Pentathlon - Dina Cambruzzi - CUS Torino
W60: 60hs - Rosanna Franchi - Running Club Cesanese
W50: 60m - Silvana Zucchi – Cover Sport
W50: 3000 - Waltraud Egger - S.C. Merano
W50: 1500 - Waltraud Egger - S.C. Merano
W45: 3000 marcia - Angela Minnella - Kronos Roma
W40: Asta - Carla Forcellini - AS Roma
W35: 400m - Rosa Marchi - Assindustria Sport PD

M90: 60m. - Vittorio Colò - Master Novara
M90: Triplo - Vittorio Colò - Master Novara
M90: Alto - Vittorio Colò - Master Novara
M90: Lungo - Vittorio Colò - Master Novara
M80: 60m - Ugo Sansonetti - Liberatletica
M80: 200m - Ugo Sansonetti - Liberatletica
M80: 400m - Ugo Sansonetti - Liberatletica
M80: 60hs - Bruno Sobrero - CUS Torino
M80: Pentathlon - Bruno Sobrero - CUS Torino
M60: 60m - Tristano Tamaro - NA Friuli
M55: 800m - Konrad Geiser - S.C. Merano
M40: Alto - Marco Segatel - Atl. Saronno

Argento 21
W65: 60m - Emma Mazzenga – Assindustria Sport PD
W65: 60hs - Dina Cambruzzi - CUS Torino
W65: Alto - Giulia Perugini - SEF Macerata
W50: 200m - Silvana Zucchi – Cover Sport
W50: 3000m - Annamaria Vaghi - Atletica Ambrosiana
W50: 1500m - Annamaria Vaghi - Atletica Ambrosiana
W45: 800 m - Rosita Pirhofer - S.C. Merano
W45: 1500m - Paola Grandinetti - Meo Patacca
W35: Triplo - Elisa Neviani - Mollificio Modenese
M90: 200m - Vittorio Colò - Master Novara
M80: Pentathlon - Ugo Sansonetti - Liberatletica
M80: 60m - Bruno Sobrero - CUS Torino
M80: Lungo - Bruno Sobrero - CUS Torino
M80: Peso - Ottavio Missoni - Road Runners MI
M70: 60hs - Enzo Azzoni - Cover Sport
M60: 1500 - Roberto Marconi - Amatori Cecina
M65: 3000 marcia - Mario Sciarretta - Kronos Roma
M55: 400m - Aldo Del Rio - Road Runners MI
M50: 60m - Antonio Rossi - Atl. Avis Perugina
M50: Triplo - Crescenzio Marchetti - Atl. Evergreen
M50: 400m - Vincenzo Felicetti - Road Runners MI

Bronzo 3
W65: 800m - Noemi Castaldi - CUS Torino
W40: Lungo - Carla Forcellini - AS Roma
M65: staffetta 4x1 giro (Eugenio Rossi , Liberatletica - Enzo Bertolissi,US M.Tosi Tarvisio
Veronesi Sergio, Atletica Ambrosiana - Francesco Mereu, Master Novara)

 
News pubblicata su www.atleticanet.it nel mese di marzo 2003