sabato 1 luglio 2006

27/07/2006 - Europei di Poznan (5)

Giovedi 27 luglio
Anche stamane la sveglia suona presto. Alle 8 c'è la partenza della 10 km di marcia su strada femminile e voglio fare il tifo per la mia compagna di squadra Natali Marcenco. Raggiungiamo il Malta Lake, sede di molte rassegne internazionali di cannottaggio, scoprendo con raccapriccio che il tracciato (un rettilineo di un km da ripetere avanti e indietro per 5 volte) è stato ricavato dalla corsia di una strada trafficatissima. Nell'altra corsia una colonna di auto e Tir viaggia a passo d'uomo scaricando i gas tossici proprio sugli atleti in gara.
Nella foto Natali Marcenco e Milena Megli - argento W50 e oro W40 nella 10 km di marcia - di R.Marchi

L'atleta più anziana impegnata è un'ottantenne ucraina, che si distingue per un completino di raso bianco (probabimente cucito per l'occasione) con colletto e polsini azzurri. Purtroppo per lei verrà squalificata. Ci sono anche due donne non vedenti, con rispettive guide. Chiediamo dei chiarimenti in inglese ad un giudice; lui ci risponde cortesemente ma, mentre ci allontaniamo, scopriamo che anche lui è italiano: scoppiamo in una sonora risata. Si tratta del toscano Luca Ciurli, con cui commentiamo l'infelice scelta del tracciato e il fatto che le categorie maschili della 20 km saranno impegnate alle 11.00 (dalla M35 alla M50) e alle 17.00 (per gli over 55). In quegli orari non ci sarà neppure un filo d'ombra a riparare i poveri atleti e le temperature potrebbero raggiungere picchi preoccupanti.

Nel gruppetto di testa della gara femminile troviamo impegnata la nostra Milena Megli, mentre Natali viaggia distaccata. La bravissima Milena giungerà prima per la categoria W40 (e terza assoluta in 56'26”), bissando il successo ottenuto sulla distanza più corta; Natali, con il tempo di 59'05”, conquista invece il suo secondo argento per la categoria W50. Entrambe le atlete si sono lamentate al termine della gara per il tracciato molto impegnativo, con numerosi salite e discese.

Nella foto il passaggio di Milena Megli - di R.Marchi

Ho poi il piacere di conoscere Johanna De Petra-Rigney, la nostra portacolori italo-americana. “Vivo in California - mi spiega - ma gareggio per l'Italia”. Nella classifica W60 si aggiudica anche lei la medaglia d'argento (1°07'55”).
In gara anche la poliedrica Angela Bellomi, già impegnata nel pentathlon e giavellotto e qui sesta tra le W60, e la simpaticissima Maria Vecchi (categoria W65), che però opterà per il ritiro al quarto chilometro.

Ritorniamo verso il centro per un giretto turistico al museo della Ratusz (il municipio) e per assistere, a mezzogiorno in punto, all'uscita delle due caprette meccaniche dal campanile per lo "scontro di corna" quotidiano. Le capre sono infatti il simbolo di questa città, riprodotte anche nel logo della birra locale (la Lech) e nelle belle medaglie con nastrino rosso e bianco consegnate sul podio di questa manifestazione.

Nel pomeriggio ritorniamo verso lo stadio Olmpia per la gara del salto con l'asta M80, dov'è impegnato il veronese Amelio Compri.
Al centro di registrazione incontro il friulano Lucio Buiatti, con la medaglia di bronzo al collo conquistata nel giavellotto M45 con la misura dii 53,14. Bene. Il medagliere si sta sempre più arricchendo e, nonostante la ridotta partecipazione della compagine azzurra, potremo forse avvicinarci alle 62 medaglie dell'edizione di Aahrus 2004.

Allo stadio incontro anche Carla Forcellini, che ha vinto da poche ore la medaglia d'oro nell'asta W45. E' un po' delusa dal risultato (3,20), ma oltre ai problemi fisici che l'hanno tormentata tutto l'anno si è aggiunta anche la "tempestiva" puntura da parte di una vespa locale (qui numerosissime e agguerrite) proprio sul polso della mano sinistra due minuti prima di iniziare la gara.

Andrea Naso mi esibisce con orgoglio la medaglia d'argento conquistata nella 20 km di marcia a squadre M45-54 insieme a Cervi e Tamburini. Mi informa inoltre che anche nella categoria M35-44 è arrivata un'altra medaglia d'argento, ad opera di Cartoni, Zanolli e Siracusa. Peccato che sia mancata la medaglia individuale.

Nella foto il salto di Amelio Compri a 2,10 - di R.Marchi


L'ottantunenne Amelio Compri, nella pedana dell'asta, cerca intanto la sua concentrazione. Dal punto di vista emotivo sente molo la gara, meglio non avvicinarlo troppo. Salta a piedi nudi “perchè così ho una migliore sensibilità” mi aveva spiegato. I primi salti sono molti abbondanti. Probabilmente 2,20-2,30 sono alla sua portata, penso, ma poi Amelio paga l'elevato numero di salti (con progressione di 5 cm.) e giunge comunque secondo in 2,10, nella gara vinta dal finlandese Pentti Saavalainen con 2,15.

In pista, intanto, sono impegnati gli atleti impegnati al primo turno di qualificazione dei 200 metri, per le categorie che presentavano oltre 24 iscritti. Degli azzurri superano il turno Vincenzo Felicetti, Antonio Montaruli (tra gli M55 direttamente in finale), Gianpeppe Niro, Alessandro Cipriani (tra gli M50 in semifinale) ed Enrico Saraceni (tra gli M40 direttamente in finale).

Ne approfitto poi per un piccolo allenamento, in vista delle qualificazioni dei 200 metri di domani pomeriggio. Mentre faccio stretching sul mio inseparabile tappettino, si avvicina il novantenne svedese Herbert Liedke, già vincitore dei 100 e 400 metri per la sua categoria. Mi chiede se può sedersi insieme a me sul tappettino, invitando un fotografo a scattare una foto. Con mio grande stupore me lo ritrovo con la testa sul pavimento in una sorta di verticale, che si conclude con una capriola praticamente tra le mie braccia! Sorrido, incredula di tanta agilità, e gli scocco un bacio sulla guancia, mentre lui inizia pure a suonarmi "O sole mio" con la sua armonica...


Nella foto Herbert Liedtke insieme a Rosa Marchi


Stasera finalmente si mangia la pasta, ospiti nel camper di Emanuela Stacchietti e Vincenzo Felicetti.

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